Un proprio contributo alle “autolimitazioni”. La mia scoperta…

Salve, nell’ottica di una maggior diffusione delle proprie limitazioni, io sostengo che saper ridere di se stessi è un traguardo di saggezza notevole. Questo esercizio infatti pone alla attenzione dell’altro (coloro i quali seguono questo blog) una bella scoperta del proprio SE.

La questione emersa è (per me) ricorrente,  mi fornisce lo spunto per inquadrarla e tentare una forma di approccio al suo monitoraggio per così avviare un confronto serrato con questo proprio limite. L’obiettivo è non la sfida allo stesso, bensì un accompagnamento in un percorso di contenimento del limite stesso. Ritengo interessante a questo proposito qualunque commento di pertinenza si possa presentare, accettando fin da ora suggerimenti e punti di vista idonei allo scopo.

il link che segue è diretto alla descrizione puntuale di ciò che ho “individuato” essere il meccanismo e le dinamiche di contesto, il loro ripetersi puntualmente e le sensazioni che provo, nonchè i possibili correttivi/rimedi che ho pensato. Grazie per la collaborazione.