Attraversare le esperenze di vita, proprie ed altrui.

Buongiorno a voi, con la consueta periodicità mi ripresento fortificato nel concetto di speranza e con non poche difficoltà, faccio un breve narrazione della mia vicenda. Non più tardi di novembre 2020 a seguito di una occasionale verifica del proprio stato di salute, ho scoperto avere una patologia oncologica di tipo gastrico, inutile dire che si è aperto un universo di paure e di incertezze che a tutt’oggi hanno contribuito alla formazione di un mio nuovo pensiero sulla casualità e sulla personale convinzione che non siamo padroni neanche di un secondo della nostra esistenza, bensì dobbiamo solo essere “custodi attenti” della stessa. E’ un passaggio importantissimo che ti forgia in una nuova prospettiva  dell’essere,  dove ogni cosa indipendentemente dal suo peso attribuito, assume una connotazione di relatività. Per mia fortuna e di sicuro grazie ad una mano invisibile, mi sono avviato speranzoso sul percorso che tuttora sto attraversando tra terapie specifiche ed intervento chirurgico. Ancora oggi, sono alle prese con queste paure e con la consapevolezza della precarietà come elemento “accolto” nella mia vita. Confido nella speranza, e la coltivo a prescindere, ben consapevole di altri aspetti che ho finalmente rimosso dal mio bagaglio del . Concludo ribadendo una nuova concezione che si è posta come il motore della mia attenzione che consta nel maggior ed incondizionato rispetto per la VITA in qualunque forma manifesta, essa è sempre degna di essere ossequiata e riverita.

Da una trasmissione radiofonica di oltre 10 anni orsono. Ahimè le cose interessanti non sempre sono stabili e continuative.